IL SILENZIO DELLE PAROLE
Il libro viaggia tra spazio onirici, accoglie le esperienze di vita legate al mondo della sofferenza psichica e prospetta le diverse possibilità di cura partendo dalla visione junghiana. Il sogno alberga nell’animo umano, costella come una linea di confine la relazione tra la vita e la morte, tra la categoria della necessità e quella della possibilità, invitando il sognatore a raccontare e a raccontarsi usando un linguaggio antico e pregnante, oscuro e ricco di paradossi, enigmatico e prospettico, aprendosi sulla pianura dell’esistenza umana fatta di senso e non senso.
E’ qui in questo spartiacque, sul limen del fenomenico e del’immaginale che il lavoro terapeutico si colloca, utilizzando come un artigiano l’utensile del sogno, feritoia per entrare nel mondo /Altro e dell’Altro senza l’intrusione del concettuale che resta in attesa per poi fare il proprio ingresso sulla scena della relazione terapeutica.
Il filo di Arianna, rappresentato dalle immagini, si snoda lungo tutto l’arco del setting, tocca gli attori della scena e vivifica le zone paludose del non senso, penetra con dolcezza nelle barriere rocciose della Psiche e permette la nascita creativa del dialogo della coscienza con l’inconscio. Allora si possono aprire gli orizzonti ampi e prospettici; la sofferenza incapsulata nelle pieghe di storie passate acquista dimensione polifonica, rivive nel presente e il sogno getta un ponte che dal sintomo va al simbolo, dal concreto all’immaginale, dalla disperazione alla speranza. La speranza di sognare e il diritto di immaginare…
Il libro raccoglie i contributi di analisti del cipa e dell’aipa:
Camilla Albini Brava,( Aipa, Pistoia) pier claudio Devescovi,( Aipa Pistoia), Enrico Ferrari ( cipa Milano), Fersurella Sandra, (Aipa Roma), giovanni Gaglione, ( Aipa, Napoli), Clementina Pavoni,( Aipa milano), Patrizia Peresso , ( Aipa roma)Paola russo , ( Aipa Napoli)anna rosa Saracino,( Cipa roma),Ferdinando Testa ( cipa Palermo), Lorenzo Zipparri.(cipa Roma)